Ad Urbino, Fiorello ha ricevuto il Sigillo di Ateneo dall’Università Carlo Bo. Durante la cerimonia anche una gag che ha coinvolto la madre.
L’Università di Urbino ha conferito il Sigillo di Ateneo a Rosario Fiorello nella cerimonia svoltasi nella mattinata di martedì 21 maggio 2024. Per lo showman un importante traguardo e riconoscimento condiviso con sua madre, presente all’evento, con cui ha avuto modo di scambiare anche alcune parole dando vita ad una divertente gag.
Il riconoscimento all’Università per Fiorello
Sono state ore di grande festa per Fiorello. Lo showman, infatti, come anticipato, ha ricevuto l’importante Sigillo di Ateneo dall’Università di Urbino Carlo Bo. Il presentatore, dopo aver portato a termine una stagione di successo su Rai 2 con Viva Rai2! ha ricevuto questo bellissimo riconoscimento davanti a tantissimi studenti e professori.
Al momento del conferimento, il conduttore ha avuto modo di ringraziare e di rilasciare alcune parole in pieno stile Fiore: “Ma che bello, grazie, veramente grazie. In questi casi non so che dire, è troppo importante, ancora non ci credo. Poi davanti a mia madre che sta qui, ha sempre sognato un figlio laureato e quindi il fatto che sia presente è importante”.
Le parole per sua madre
Non poteva mancare, poi, anche una parte davvero divertente nel corso della cerimonia che ha riguardato pure la madre del presentatore. Infatti, rivolgendosi alla donna, presente, ha detto: “Mamma, ce l’abbiamo fatta. O di riffa o di raffa, qualcosa l’abbiamo acchiappata”. Successivamente sono andate in scena le foto di rito e tanti applausi ben documentati dalla stessa Università di Urbino via social.
Il rettore dell’Università, Giorgio Calcagnini, successivamente ha anche letto le motivazioni del conferimento del prestigioso riconoscimento: “Osservatore attento dell’uomo, ne interpreta le istanze più profonde con spirito pungente che mai si discosta dal garbo. Fiorello racconta e la sua grande forza comunicativa si imprime lungo la linea estesa di una riflessione sulla realtà e sui suoi paradossi, a cui sottrae peso col riso”.